Un indicatore importante da valutare attentamente durante la scelta di un progetto in franchising è costituito dal bacino d’utenza. Ma cosa dimostra questo dato? A cosa serve?
Il bacino d’utenza rappresenta il numero di potenziali clienti di un determinato punto vendita ed è generalmente espresso in migliaia di abitanti.
Essere in possesso di questo indicatore è fondamentale per una serie di motivi. Innanzitutto, consente di ottenere da parte del franchisor l’esclusività del punto vendita in una determinata zona. Inoltre, aiuta a stabilire altre informazioni preziose come ad esempio il potenziale massimo di fatturato di un’unità affiliata.
Di solito, il dato relativo al bacino d’utenza è riportato all’interno del piano economico di prefattibilità assieme ad altre indicazioni utili, tra le quali un’analisi degli investimenti, uno studio dettagliato del posizionamento della location ed un piano economico prospettico con eventuali ipotesi di fatturato e punti di pareggio.
Ma quali sono le dimensioni ideali del bacino d’utenza? Non esiste una risposta univoca adatta a tutti i casi ma, per dare un’idea indicativa, possiamo fornire alcuni dati statistici.
Prendiamo a riferimento il report di Assofranchising Italia 2016 che analizza le indicazioni fornite dai franchisor in merito ai contesti abitativi in cui localizzare il punto vendita.
Lo studio ha preso in considerazione cinque diverse classi (0 – 10.000 persone, 10.001 – 20.000, 20.001 – 50.000, 50.001 – 100.000 e superiore a 100.000 persone).
Dai dati emerge che la frequenza maggiore spetta al bacino d’utenza 20 – 50 mila persone che costituisce il 46,0% dei casi, seguito dalla classe 10 – 20 mila persone con una frequenza del 19,7%. Queste due classi evidenziano quindi una frequenza complessiva del 65,7% (Rapporto Assofranchising Italia 2016 – Strutture, Tendenze e Scenari).
Questo report, oltre a dimostrare la propensione dei franchisee a scegliere anche contesti abitativi mediamente popolati, fa emergere la funzione sociale del franchising che, molto spesso, “popola” anche contesti di minori dimensioni che diversamente avrebbero difficoltà ad ospitare negozi.