Il margine di guadagno è un aspetto fondamentale da considerare per calcolare la redditività del proprio business. Infatti, anche se i ricavi lordi possono sembrare impressionanti, non è detto che l’azienda produca degli utili.
Ma cos’è il margine di profitto? Come si calcola? Questo dato si ottiene rapportando il guadagno, ovvero la differenza tra costi e ricavi, al prezzo di vendita. In questo modo si determina la percentuale di utile sul prezzo.
Ecco perché, in una fase precedente l’apertura di un’attività, è importante che l’aspirante imprenditore si ponga le seguenti domande: “Il prodotto o il servizio che offro gode di un margine di profitto oggettivamente buono? Consente un tenore di vita ragionevole, anche ai livelli minimi di vendita?”. Per ottenere una risposta, il nostro consiglio è quello di redigere un conto economico previsionale, in modo da calcolare il break even point e stabilire l’obiettivo di vendite con l’attività a regime.
Questi dati, infatti, consentono di ottimizzare le risorse e i costi legati ad esempio alla gestione del personale, alla promozione e ai trasporti, così da garantire una buona marginalità all’azienda.
Quindi, quanto si può guadagnare aprendo un’attività in franchising? È difficile dare una risposta generica, poiché ci possono essere grandi differenze anche tra aziende dello stesso settore. Di solito, il sistema di franchising regge quando i margini di ricarico sulle merci sono abbastanza elevati assicurando un guadagno sia alla casa madre che all’affiliato. Questa regola, però, non è applicabile a tutti i casi.
Inoltre, la redditività dipende anche da altri fattori tra i quali la capacità dell’imprenditore di gestire il proprio business in modo attento e proficuo. Per approfondire questo argomento rimandiamo al nostro articolo “Come rendere redditizia un’attività in franchising”.